Biografia


Dario Biagioni, artista, decoratore e arredatore d’interni, nasce il 6 dicembre 1969 a Borgo San Lorenzo, nel Mugello, cuore selvaggio della Toscana. Cresce in una famiglia di origini contadine, vivendo a stretto contatto con la campagna che diventa fin da subito la sua prima maestra di vita e di arte.

Mugello – Anni ’70

Appassionato di colore e di arredamento, nei primi anni novanta, compie diversi viaggi nel nord Europa, in particolare in Svezia e in Francia, dove entra in contatto con gli stili d’arredamento, il gustaviano e il provenzale, che negli anni duemila diverranno poi di grande tendenza. Biagioni, sarà quindi tra i primi ad importare in Italia questa ventata di gusto nordeuropeo con la quale riuscirà a rinfrescare l’allora imperante stile rustico toscano.

Parallelamente a questi interessi, Biagioni, coltiva la passione per la ricerca interiore ed è soprattutto grazie all’ incontro con lo psichiatra e psicoterapeuta Claudio Naranjo, avvenuto nel 1997, che questo percorso di crescita spirituale si rafforza. L’esperienza con Naranjo, che lo introduce all’Enneagrammma, da lui stesso definito SAT (Seeker after truth – cercatori di verità), dura otto anni ed influenza profondamente la sua visione della vita.

È nel 2004 che Biagioni decide di far incontrare queste due passioni apparentemente distanti e ciò avviene nella falegnameria, o meglio nella bottega artigiana, che apre da autodidatta.

Nella sua falegnameria metterà a punto quella che lui stesso denomina “tecnica delle Patine Antiche”, che lo renderà noto nel mondo dell’ arredamento e tra gli appassionati del recupero del mobile. Questa tecnica di invecchiamento, che si avvale di colle e pigmenti naturali, si rifà direttamente al sapere pratico e teorico degli antichi mestieri, custodito gelosamente ancora oggi nelle botteghe artigiane fiorentine, i cui segreti, Biagioni  riesce a plasmare attraverso il suo intuito e le sue sperimentazioni personali.

Il risultato di questa ricerca  è un invecchiamento dall’aspetto estremamente reale che in qualche modo sembra semplicemente  accelerare quello che il tempo compierebbe con il suo ritmo naturale. Procedimento creativo che, proprio per il modo in cui è stato concepito, ben si sposa con le tecniche di ricerca interiore vissute da Biagioni.

Il 2018 è l’anno di un’ altra importante svolta lavorativa ed umana.  Biagioni, decide infatti di condividere con altre persone la ricchezza che le sue conoscenze professionali ed interiori gli hanno regalato. Comincia così l’ avventura dei corsi o meglio per-corsi nei quali, sempre di più, i due aspetti del suo lavoro, quello tecnico e quello spirituale, si avvicendano e si rafforzano l’un l’altro, trovando nel mobile e, soprattutto nella lavorazione delle Patine Antiche, il mezzo tramite il quale il corsista può sperimentare una crescita professionale ed al contempo interiore.

Attraverso questa tecnica, Biagioni sintetizza, infatti, gli insegnamenti ricevuti e usa l’atto creativo come un catalizzatore per entrare in contatto con il vissuto dell’individuo.

Le “Patine Antiche” diventano, dunque, una metafora che permette, attraverso il fare consapevole, di connettersi con la parte interiore più autentica della persona. Biagioni intuisce che mantenere un atteggiamento di attenzione microscopica al fare consapevole  può essere d’aiuto nel processo di auto-guarigione spirituale. Più nel dettaglio, la lavorazione delle “Patine Antiche”, soprattutto all’interno dell’esperienza didattica, diventa per il corsista un modo per ripercorrere la propria storia: ovvero regredire, inizialmente, al proprio passato, attraverso la sovrapposizione di vari strati di colore, per poi in un secondo tempo, mediante la lavorazione e l’asportazione di questi strati di materia, prendere consapevolezza “emotiva” di quanto il passato di ognuno sia fortemente radicato nei propri pensieri,  anche quando questo non ha più ragione di essere trattenuto come parte essenziale dell’ esperienza di vita attuale. Secondo Biagioni, il passato può quindi essere  accolto , lavorato , trasformato in maniera virtuosa puntando il focus in due direzioni:

1) sull’oggetto da modellare

2) dentro noi stessi.

Questa modalità di lavorazione, vissuta in consapevolezza, non porta alla dualità tra soggetto ed oggetto ma apre le porte ad una visione in cui non esiste distacco tra colui che crea e l’oggetto creato. L’oggetto siamo noi e se noi siamo l’oggetto su cui lavoriamo stiamo lavorando  in modo riflesso su noi stessi.

È attraverso il presente, unico strumento segreto della ricetta delle Patine Antiche che Biagioni non spiega ma cerca di sperimentare direttamente con i suoi partecipanti, che l’apprendimento e l’esecuzione della tecnica diventano un’esperienza dell“essere “.

Dunque, se, per definizione, le Patine Antiche sembrano volgere lo sguardo esclusivamente al passato, in realtà, esse si rivelano un modo per enfatizzare ed esorcizzare il passato come un dramma personale che si rivive e si snoda nel presente, donando i suoi frutti al futuro e svelando come non esista altro tempo all’infuori dell’ ADESSO .

“La Retta Attenzione recupera per l’uomo la perla smarrita della sua libertà, strappandola alle fauci del dragone Tempo. La Retta Attenzione strappa l’uomo dalla schiavitù del passato, a cui egli follemente tenta persino di dare nuova forza guardando indietro troppo spesso, con occhi pieni di desiderio, risentimento o rimpianto. La Retta Attenzione impedisce all’uomo di legarsi anche ora, tramite l’immaginazione delle sue paure e speranze, ad eventi che si aspetta nel futuro.”

Claudio Naranjo

 

Al termine della prima sessione di corsi ed in seguito al loro grande successo, Biagioni, decide di selezionare ed elaborare in prima persona un’ampia gamma di prodotti che permettano ai corsisti o a chiunque sia interessato, di realizzare autonomamente le tecniche da lui insegnate.

Tecniche, prodotti, corsi e mobili sono, inoltre, dal 2018 ufficialmente registrati sotto il marchio “Dario Biagioni®”.

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